Il club privé [Un racconto di Serena]

Un sabato di ottobre, ore 12:30

Ieri sera sono uscita dal lavoro e sono tornata a casa, volevo passare una serata tranquilla, ma ero agitata al pensiero della sera dopo, così per calmarmi sono stata costretta a masturbarmi un paio di volte con il vibratore che le mie amiche mi hanno regalato quando sono andata a vivere da sola.
Stamattina mi sono dedicata alla ricerca di quello che mi serve, in modo da aver tempo di prepararmi.
Ieri sera, mentre rincasavo avevo pensato a cosa mettermi. Dovevo andare in un club privé, quindi non era necessario che l’abbigliamento nascondesse quello che c’era sotto, era fin troppo evidente cosa andavamo a fare. Lungo la strada mi era venuto in mente che da qualche parte dovevo avere un paio di stivali che arrivavano subito sopra al ginocchio e con un vertiginoso tacco, che non avevo mai messo perché non li trovo adatti a me. Dopo colazione sono scesa in cantina e in effetti li ho trovati. Sono perfetti.
Poi sono uscita e sono passata in un negozio di intimo che conosco, dove ho trovato quello che cercavo: avendo già un’idea di quello che voglio indossare sopra ho scelto un completo bianco, con reggiseno e perizoma; ho preso anche due paia di calze autoreggenti anch’esse chiare, ma con una bellissima balza di pizzo nero in contrasto.

Un sabato di ottobre, ore 20:30

Ho passato il pomeriggio a rilassarmi sul divano, finché non è venuto il momento di prepararmi. Ho già scelto come vestirmi. Ho pensato che non mi interessa molto se avrò un aspetto da troia, anzi, forse è meglio così. Ho optato per una camicia bianca piuttosto stretta (sono abbastanza minuta nella parte superiore del corpo, seno piccolo e ventre piatto) e una gonna nera che evidenzia le mie curve.
Ho finito di preparami, mi sono truccata, mi sono sistemata e ho aspettato Filippo, che è arrivato dopo poco. Gli ho mostrato il mio abbigliamento e l’ho visto trasalire e ho capito di aver fatto centro.

Un sabato di ottobre, ore 22:30

Siamo partiti subito, anche se Bologna da Firenze si raggiunge in meno di un’ora, mi ha detto che saremmo andati a cena prima e comunque il posto è in provincia e quindi serve un po’ di tempo per raggiungerlo.
Abbiamo girato attorno alla città e ce la siamo lasciata alle spalle, inoltrandoci nella pianura a nord. Abbiamo mangiato qualcosa in un locale carino ma senza troppe pretese e ne ho approfittato per mandare giù un po’ di alcool. Ho detto che mi fido di Filippo ed è vero, ma la situazione mi sta comunque innervosendo. E’ tutto nuovo per me e sono agitata. A casa mi sono preparata un paio di spinelli, sapevo che mi sarei agitata e avrei avuto bisogno di calmarmi.
Siamo usciti nel freddo della sera autunnale, la campagna piatta inizia da essere avvolta dalle prime nebbie dell’autunno. Ho tirato fuori uno spinello e me lo sono acceso, dopo essermelo fumato stavo decisamente bene. Ho guardato Filippo e gli ho detto che ero pronta, potevamo andare.

Un sabato di ottobre, ore 23:00

Siamo arrivati. Da fuori non si capisce molto, ma dentro è chiaro di che genere di locale si tratta. Moltissimi uomini da soli, diverse coppie, nessuna donna non accompagnata. Beviamo qualcosa, intanto mi guardo attorno. In diversi mi hanno messo gli occhi addosso. Mi si nota. Non sono molto alta (con i tacchi arriverò si e no a 1,73), e non c’è molta luce, ma il mio abbigliamento, adesso che ho tolto la giacca e sono rimasta solo con la camicetta bianca aderente e la gonna, fa un certo effetto. Ho lasciato i capelli sciolti che mi cadono sulle spalle, ho messo un rossetto rosso acceso, un trucco piuttosto leggero e mi sono messa lo smalto nero sulle unghie. Ho adocchiato uno sgabello davanti al banco del bar che potrei usare per mettermi in vista, non ho ancora deciso cosa voglio fare, ma credo che non me ne andrò senza fare nulla. Mi alzo e vado a sedermi, accavallo le gambe in modo che si vedano le calze. Filippo mi raggiunge e mi chiede se ho deciso cosa fare. Avvicino la bocca al suo orecchio e gli dico che vorrei scopare con lui e altri due uomini. Mi dice di rimanere lì e farmi vedere, mentre lui fa un giro per vedere se trova qualcuno di adatto.

Una domenica di ottobre, ore 00:00

Uno l’ho trovato. E’ alto, forse oltre 1,90, bel fisico, capelli castani chiari tagliati corti. Gli ho fatto segno di avvicinarsi e lui mi ha raggiunto. Si chiama Paolo. ha 30 anni e un accento stranissimo. Nel frattempo è tornato Filippo. Il suo ospite è un uomo di circa 60 anni, con una pancia piuttosto prominente e i capelli radi. Mi fa un po’ schifo da vedere, ma decido di fidarmi di lui. Andiamo al piano di sopra dove ci sono le stanze. Filippo ne sceglie una con delle finestre che danno sul corridoio e mi chiede se mi va di farmi vedere. Accetto ed entriamo.

Una domenica d’ottobre ore 00:15

Siamo tutti e tre nella stanza. Filippo mi fa inginocchiare e lentamente inizio a slacciargli i pantaloni. Gli altri due guardano, ma vedo che si stanno nervosamente toccando il pacco. Inizio a succhiarlo, mentre con le mani li tocco. I due si spogliano in fretta e in breve tempo, per la prima volta in vita mia mi trovo con tre membri maschili a mia disposizione. Sinceramente non so come muovermi. Tenendo in bocca quello di Filippo, inizio a masturbare gli altri due. L’anziano (che nel frattempo ho scoperto chiamarsi Maurizio) si toglie i vestiti e poi si sposta alle mie spalle, presto imitato da Filippo; davanti a me rimane solo il gigante che mi porge il suo membro da succhiare. Sento quattro mani che mi abbassano la zip della gonna e me la sfilano, scoprendo il mio sedere. Poi Maurizio inizia a toccarmi la figa, mentre Filippo si dedica alla mia camicetta che dopo poco vola via. Mi hanno lasciata con solo l’intimo addosso. Filippo si avvicina al mio orecchio e mi chiede se va tutto bene. Rispondo di si e lui mi slaccia il reggiseno, mentre Maurizio mi sfila il perizoma. Ora sono sono in una stanza con tre uomini, quasi completamente nuda, con indosso solo le calze e gli stivali. La situazione si sta decisamente scaldando. Filippo guida il gioco e questo mi fa sentire sicura. Mi dice di sdraiarmi supina su una specie di pouf. Lancia a Paolo, il gigante, un preservativo; lui lo indossa, mi apre le gambe e inizia a scoparmi. Filippo mi mette un dito in bocca, mentre le mie mani stanno masturbando altrettanti cazzi. Il dito viene rapidamente sostituito dai sessi turgidi di Maurizio e Filippo, che si infilano alternativamente nella mia bocca. Filippo si avvicina di nuovo al mio orecchio e mi dice che adesso avrebbe aperto le tende delle finestre sul corridoio. Ho un brivido. Dopo pochi secondi sono in vetrina. Paolo mi scopa e sto succhiando Maurizio, mentre tutti possono vedermi. Filippo si avvicina con un preservativo e mi dice di metterlo a Maurizio. Lo incappuccio per bene e lo perdo di vista quasi subito. Dopo pochi minuti davanti alle vetrate c’è una piccola folla di avventori che guardano l’orgia nella stanza, orgia della quale sono la protagonista assoluta.
Per un attimo penso di fermarmi, poi intravedo un uomo piuttosto grasso, sulla cinquantina che, davanti alle finestre, ha iniziato a masturbarsi. Mi sento troia più che mai. Tre uomini mi stanno prendendo e un gruppo di dimensioni imprecisate mi guarda attraverso i vetri. Filippo si avvicina e dice a Paolo di sdraiarsi a terra, poi mi guida sopra di lui. Lascio partire un sospiro di piacere e inizio a cavalcare. Filippo si avvicina e mi prende il viso tra le mani, mi guarda e non dice nulla. Poi capisco tutto quando sento il sesso di Maurizio che cerca di farsi strada nel mio culo.
A Marco il sesso anale non piaceva e lo abbiamo fatto pochissime volte. Di fatto il mio culo era vergine o quasi quando ho conosciuto Filippo, che si era rivelato fin dall’inizio un estimatore dell’articolo e se lo era preso più volte. Maurizio sputa sul mio buchetto, ci infila un dito e poi inizia a penetrarmi, prima piano, poi sempre più a fondo. Filippo è in un angolo guarda i due che mi stanno prendendo e quelli fuori che mi guardano. Il suo membro è duro ed eretto, lo tiene in mano e non so cosa voglia fare. La situazione è eccitante oltre ogni mia immaginazione. Maurizio mi ha spinto il busto in avanti e adesso si è messo alle mie spalle e sento il suo sesso che mi possiede il culo. Godo. Un forte orgasmo mi squassa, mentre i due continuano a prendermi in tandem.

Filippo bussa con la nocca contro il vetro e fa segno a due fuori di avvicinarsi e guardare. Con la coda dell’occhio vedo che il pubblico è aumentato, ora ci sono almeno 4 o 5 uomini appoggiati ai vetri con i loro membri turgidi in mano che mi guardano. Dopo pochi secondi anche la mia bocca è occupata dal membro di Filippo che succhio avidamente. Gli altri due continuano a possedermi assieme. L’occhio mi cade sulle vetrate e mi accorgo che il pubblico aumenta, ora c’è anche qualche donna.

Ora Filippo toglie il suo membro dalla mia bocca, si avvicina, mi bacia e mi chiede se sono pronta per il finale. Dico di si. Va davanti alla vetrata, guarda una donna fuori, bionda, capelli lunghi, sui 40 anni e le fa segno se vuole entrare. Solo lei, niente uomini. La bionda accetta e dopo poco è dentro la stanza con noi. Vedo Filippo sussurrarle qualcosa all’orecchio e lei fare cenno di si con il capo. E’ vestita solo con una guepiére nera, delle calze e un perizoma. Nel frattempo i due porci sono riusciti a procurarmi un nuovo orgasmo.

Filippo gli dice di fermarsi, quelli escono da me e lui mi prende per mano e mi porta davanti alla vetrata. Vedo quelli fuori che mi guardano, mi appiccico al vetro per qualche istante per farmi vedere e poi, come ordinatomi da Filippo mi metto alla pecorina davanti al vetro, in modo che tutti possano vedermi bene. Ho già goduto due volte, ma quella sensazione di essere lì, esposta alla vista di tutti mi eccita ancora. I due ospiti si sono tolti il profilattico e i loro membri sono davanti alla mia bocca, che inizia a succhiarli. Filippo va alle mie spalle e senza alcuna difficoltà me lo mette in culo. La bionda è di fianco a me e mi accarezza la schiena e il seno. Adesso sento i colpi decisi di Filippo, che mi dice di far venire nella mia bocca i due tizi. Li succhio uno alla volta, muovo la pelle avanti e indietro, mentre la penetrazione anale mi sta facendo impazzire e la bionda ogni tanto mi bacia tra una leccata e l’altra.

Maurizio è il primo a venire, gorgoglia qualche parola senza senso, mi mette una mano dietro alla testa e la sua crema calda inonda la mia bocca. La bionda raccoglie con la lingua le gocce che cadono e dopo pochi istanti è la volta di Paolo che mi afferra con decisione per i capelli e mi riempie la bocca e il viso con il suo sperma. Godo di nuovo mentre la bionda, come prima, ripulisce quello che esce dalla mia bocca, anche perché in tutto questo Filippo sta continuando a scoparmi il culo. Infine tocca a lui. Lo sento che sta per venire e improvvisamente un getto di sperma caldo riempie il mio ano, poi ancora e ancora. Si toglie e la bionda va rapidamente a raccogliere lo sperma che esce dal mio buchetto, mentre Paolo e Maurizio le toccano la figa e i seni. Lecca accuratamente il mio ano e il cazzo di Filippo e raccoglie tutto lo sperma, finché stimolata dalle mani dei due e dalla situazione anche lei non ha un orgasmo . Io mi sono accasciata con i gomiti sul pavimento, sono esausta, quando lei arriva e mi bacia. Non ho più la percezione della realtà le nostre lingue si attorcigliano scambiandosi i sapori di quei tre uomini. Poi guardo fuori e vedo che almeno tre uomini si sono masturbati guardandoci.

Filippo tira le tende. Sipario.

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