E sono ancora una volta sveglia nel cuore della notte. Nelle ore più buie, quelle in cui chi è uscito è già a casa e chi si sveglierà presto si gode gli ultimi momenti di riposo.
I pensieri fluttuano nell’aria sulle note di “Stargazers” dei Nightwish che esce dalle cuffie che porto alle orecchie. Divano, tavolo, ancora divano, niente, il mix di caldo e inquietudine ha la meglio.
Improvvisamente, tra un movimento e l’altro una mano passa leggera sul pube, chissà forse è un caso, forse gli slip si sono spostati e danno fastidio, forse è un movimento inconscio ma voluto, il fatto è che quel tocco leggero mi provoca un brivido.
Lui è di sopra che dorme, mi basterebbe salire e iniziare a toccarlo e baciarlo perché si svegli e mi prenda come solo lui sa fare, ma…
Un pensiero impudico entra lento nella mia mente. No, questa notte è solo mia, da condividere con i demoni che vivono dentro di me.
Perdonami amore mio, ma stanotte l’amore lo devo fare con me.
Così la mano entra lenta nei pantaloncini e poi negli slip bianchi, sfiora il pube e la strisciolina di peli che lo adornano e va oltre. Lei mi aspettava con impazienza, sento il clitoride che si sta gonfiando, lo tocco appena e poi il dito va più giù, cerca le labbra, tra le quali si sono già raccolti un po’ di umori al solo pensiero di ciò che sto per fare, ne raccolgo un po’ con il dito e poi, voluttuosamente, lo porto alla bocca per sentire il sapore del mio piacere.
Quello e soprattutto il profumo colpiscono i miei sensi e un lieve gemito esce dalla mia bocca. Devo fare silenzio. Il dito accarezza un attimo un seno e poi scende ancora laggiù, dove il mio piacere sta aspettando. Questa volta mi fermo sul clitoride che adesso sembra aspettare solo di essere toccato. il contatto con il dito mi provoca una specie di scarica elettrica nella schiena, istintivamente mordo il collo della t-shirt per non fare rumore, ma non smetto di toccarlo velocemente, mentre il mio desiderio sale ancora e ancora.
Ora mi fermo, non voglio che finisca subito.
Allora due dita scendono ancora e questa volta violano la fessura e si introducono spudorate dentro il mio sesso, ormai completamente bagnato di piacere. Le muovo prima piano, poi più velocemente, sento i brividi del piacere che scuotono il mio corpo. Metto la mano in modo che il palmo stimoli il clitoride, mentre le due dita continuano a penetrarmi.
Gli occhi si chiudono, la testa si reclina all’indietro, mi mordo il labbro inferiore con violenza fino all’arrivo dell’orgasmo, forte, violento, come una frustata, mi raggomitolo senza togliere la mano, per assaporare il piacere fino all’ultimo istante, fino all’ultima goccia, vorrei urlare il mio piacere, invece mordo il labbro e la t-shirt ancora più forte, fino a che l’ultimo brivido non ha finito di scuotere il mio corpo.
Ora ferma, Chiara, fissa questo momento. Goditi il piacere che ti ha dato la persona più importante del mondo. TU.