In giro per l’Europa. Parigi – Seconda parte

Parigi, agosto 1994

Tornammo senza dirci nulla. Eravamo tutte e tre abbastanza spaesate. Non capivamo molto su chi eravamo e cosa stessimo facendo. Gli strascichi della serata si facevano sentire. Per fortuna quella specie di topaia dove alloggiavamo (definirlo albergo sarebbe stato troppo) non distava molto dalla fermata della metro e riuscimmo a rientrare senza fare danni. Erano le due di notte, eravamo devastate dall’alcool, dalla marijuana e dal sesso, puzzavamo di sudore, sperma e altri umori; io riuscii a farmi una doccia e almeno a ripulirmi, mentre Alice e Sara riuscirono a malapena a togliersi i vestiti e crollarono nel letto. Uscii dalla doccia e le guardai mentre dormivano: mi sentivo un po’ come una sorella più grande, anche se abbiamo la stessa età, ma all’epoca non avevamo di sicuro la stessa esperienza in materia di sesso. Avevo visto le loro espressioni durante l’orgia, erano quelle di chi si trova improvvisamente in un gioco più grande di sé, di chi non sa cosa fare perché non sa dove la porterà la strada che ha imboccato. Conoscevo bene quelle sensazioni, le avevo provate quando un anno prima avevo avuto la mia prima esperienza di sesso con due ragazzi, ma io in quell’occasione avevo pensato che mi piaceva e se una cosa mi piaceva e non faceva del male a nessuno, come quella, allora non c’era nulla di male a farla. Ma forse non tutte sono nate troie nell’anima come la sottoscritta…
Comunque l’alcool e la droga avevano dato un mano a tutte, allentando i freni inibitori e permettendoci di goderci appieno quella situazione. Ero sicura che anche loro si fossero divertite parecchio. Misi il cartello “Non Disturbare” alla porta e andai a dormire.

Ci svegliammo che la mattinata era già iniziata da un po’. Sentii svegliarsi prima Sara e poco dopo Alice. Io feci finta di continuare a dormire, volevo sentire i loro discorsi,cosa si sarebbero dette fra di loro a proposito della serata, come avrebbero elaborato quanto accaduto la sera prima.

“Come stai?” attaccò Sara rivolta all’amica con un’espressione piuttosto imbarazzata.
“Mi esplode la testa, per il resto bene, tu?” rispose Alice, con una faccia simile a quella dell’altra.
“Anche a me fa male la testa. Ma tu ti ricordi tutto di ieri sera?” aggiunse Sara.
“Cioè, noi cosa abbiamo….” e abbassò lo sguardo.

Io ero ancora sotto le coperte ma mi sforzavo di guardarle senza farmi vedere.

“Più o meno. Mi ricordo Xavier e Laurent a casa loro… Tu e Chiara che… Beh, insomma… Noi che facevamo… Quello che abbiamo fatto, dai…” fece Alice senza riuscire a concludere una frase.
“Ma tu avevi mai…” replicò Sara, anche lei senza concludere
“No, mai in più di due e mai con una donna… Tu?” rispose l’altra senza il coraggio di guardarla in faccia.
“No, mai, nemmeno io… Ma Chiara… Lei… Beh, insomma, mi sembrava abbastanza a suo agio…” aggiunse Sara.
“Chi lo avrebbe mai detto? Non so se fosse così solo perché era fuori oppure…” continuò.
“Mah, a me sembrava una che conoscesse bene la situazione… Certo era fuori come lo eravamo anche noi, però…” concluse Alice.
“Stai a vedere che la sfigata ha preso più cazzi di noi… Beh, se fossi un uomo me la farei, sarà sfigata, ma è proprio bella…”chiosò Sara.
“Ma l’hai vista quando l’hanno scopata in due… Sai, io non sapevo cosa fare… o dire… Ero eccitatissima a vederla lì presa in mezzo da quei due… Mi è sembrata… insomma… ” continuò.
“Anch’io mi sono eccitata un sacco in quel momento… E anche quando all’inizio ho visto che ci guardava masturbandosi sul divano mentre noi… beh insomma… Con Xavier e Laurent…” aggiunse Alice.

E istintivamente di girarono entrambe verso di me…

In quel momento decisi che era ora di divertirmi e fare loro un bello scherzo. Così mi tirai su dal letto e dissi:

“Buongiorno ragazze!”

Sbiancarono. Erano senza parole, credendo che io dormissi si erano lasciate andare a considerazioni su di me, che probabilmente avevo sentito tutto e non sapevano cosa dire. Saltai sul letto che dividevano loro due (io dormivo in un letto singolo di fianco), feci il mio sorriso migliore e dissi:

“Tranquille ragazze, ho sentito tutto…”

Ancora più allibite… Adesso si che mi divertivo a vedere la loro faccia…

“Chiara… Io.. Noi…” dissero quasi insieme
“Tranquille, è tutto vero…avete ragione su tutto… Lo so che sembro sempre una sfigata, ma quando arriva il momento giusto divento parecchio troia…”.

Si distesero un po’.

“Era la prima volta, vero? Intendo che partecipavate a un’orgia e che lo facevate con altre donne” chiesi.
“Si…” disse Alice guardando in basso.
“Si, anche per me” aggiunse Sara.
“Beh, non mi sembra che vi abbia fatto schifo…” dissi.
“No, anzi… però…” fece Alice
“Però cosa?” chiesi
“Però non sapevo cosa fare… Tu mi sembravi a tuo agio…” continuò
“Si, in effetti lo ero… Ma le prime volte succede a tutti quello che è successo a voi… Anche io non sapevo cosa fare la prima volta…” dissi
“E poi come hai fatto?” chiese Sara
“E poi ho fatto la cosa più semplice del mondo… Ho spento il cervello e mi sono lasciata trasportare dai sensi… Mi sembra che ad un certo punto l’abbiate fatto anche voi ieri sera”
“Si.. E’ stato meraviglioso…” aggiunse Sara
“Ti credo, lo è stato anche per me…” dissi io.
“Allora, smettetela di fare quelle facce! Lo rifareste?” conclusi
“Si” risposero all’unisono.
“Allora adesso fatevi una doccia che puzzate di tutto quello che abbiamo fatto stanotte, vi aspetto qua.”

Andò Alice per prima. Io e Sara rimanemmo sedute sul letto.
La guardai in faccia:

“Io so di essere un po’ puttanella, ma tu… Non credevo che ti saresti lasciata andare in quel modo…”

Mi sorrise:

“Hai visto? Le persone non le si conosce mai fino in fondo…”
“Già… Però è stata una sorpresa piacevole” risposi.
“Ma quando ti hanno preso in due… Uno davanti e uno dietro… Come…” chiese lei.
“E’ una sensazione sconvolgente…Ti senti posseduta completamente…” prima o poi la proverai”

La guardavo mentre eravamo sul letto… Fissavo il suo viso e lei ricambiò. Eravamo come bloccate in quella posizione, era chiaro che eravamo eccitate , ma non sapevamo cosa fare. Vidi la sua mano scendere lentamente verso il suo basso ventre e toccarsi delicatamente la figa. Chiuse gli occhi… La sua eccitazione saliva. Mi avvicinai piano a lei, le accarezzai i seni, lei mi guardò ancora con un espressione timida, sembrava quasi si vergognasse per aver messo la mano tra le sue gambe. I nostri visi erano ormai a pochi centimetri. Ci guardammo negli occhi, i suoi erano scuri e profondi, pieni di voglia anche se cercava di nasconderla. Lentamente avvicinai le mie labbra alle sue, sentivo che stava cedendo alla tentazione, poi probabilmente sconnesse il cervello e si lascio andare, accolse le mie labbra sulle proprie e la mia lingua che cercava la sua. Fu un bacio lungo e appassionato, sentivo che si stava rilassando e godendosi il momento.
Infine ci staccammo e mi guardò con un’espressione dolce e colpevole al tempo stesso. Poi si sentì aprire la porta del bagno e Alice uscì in accappatoio. Sara mi guardò e mi disse:

“Vado…”.

Alice mi guardava in piedi davanti al letto; nessuna delle due sapeva cosa dire. Ancora quella sensazione di imbarazzo che avevamo provato con Sara pochi minuti prima Fu lei a rompere il ghiaccio:

“Sei molto…”
“Molto?” risposi, come per stimolarla a continuare.
“Molto bella…” e abbassò lo sguardo sul pavimento

Le sollevai il viso con un dito sotto il mento e risposi:

“Grazie”.
“Devo dire che non credevo… Non avrei mai pensato di fare quello che abbiamo fatto ieri sera… Però…” continuò
“Però?” la incalzai
“Però mi è piaciuto…” concluse.

La guardai. Era lì in piedi, con l’espressione un po’ imbronciata di chi non sapeva cosa dire, palesemente imbarazzata da quella situazione.

Mi alzai dal letto e mi avvicinai a lei, lentamente, i nostri visi erano a pochi centimetri; quando vidi che non si ritraeva avvicinai le mie labbra alle sue e la baciai. La prima sensazione di stupore lasciò in breve il passo alla passione e sentii la sua lingua venire a cercare la mia. Le slacciai l’accappatoio, che cadde ai suoi piedi. Mi staccai dalla sua bocca e la guardai: non era altissima, più bassa di me, ma aveva delle curve che facevano venire voglia di toccarla. I capelli castani lunghi, un po’ mossi, le incorniciavano un viso non bello in senso assoluto, ma affascinante. Gli occhi marroni le davano un aspetto da cerbiatta. Scesi con lo sguardo: aveva due seni dalla forma quasi perfetta, erano più grandi dei miei (almeno una quarta), con al centro due capezzoli scuri e grandi. Più sotto il ventre scolpito dal tanto sport. Ancora sotto il suo pube, con un ciuffetto di peli scuri, dalla forma quasi perfettamente triangolare e sotto un paio di cosce ben tornite e muscolose, anche queste da sportiva. Si avvicinò a me e questa volta fu lei a cercare la mia bocca, che non si ritrasse. Contraccambiai il bacio mentre con le mani cominciava a toccarmi. Mi tolsi rapidamente il pigiama e le mutandine: eravamo completamente nude e ci buttammo sul letto, riprendendo rapidamente a baciarci. In quel momento Sara uscì dalla doccia e si fermò a guardarci:

“Cazzo, ma siete proprio due maiale! Potevate aspettarmi!” e così dicendo si sfilò l’accappatoio e lo lasciò cadere a terra.

Io e Alice la guardavamo: anche lei era più bassa di me, ma il suo fisico era minuto. I capelli lunghi, lisci, quasi neri con dei riflessi rossi su un viso regolare e dalla pelle chiara, gli occhi scuri, due seni piccoli ma sodi, il ventre piatto e il pube quasi completamente depilato salvo una piccola striscia di peli scuri, le gambe magre e affusolate, anche se non molto lunghe, vista la sua altezza.

“Beh, cazzo avete da guardare?” disse ridendo e si buttò anche lei sul letto.

Ci trovammo improvvisamente tutte nude sul letto, i nostri corpi che si toccavano. Le mani iniziarono a muoversi su di essi, l’eccitazione saliva, complici anche i ricordi della sera prima. Le mani di Sara iniziarono ad esplorare il mio corpo, i miei seni, i fianchi e poi giù fino alla figa, già umida. Alice si mise a cavalcioni del mio volto e io non mi feci pregare due volte, iniziando a leccargliela con passione. Sara mi allargò le gambe e ci si mise in mezzo iniziando a leccarmela. Intanto Alice mi accarezzava i seni e il corpo, mentre si godeva la mia lingua nella sua vagina.
Il piacere montava dentro di me. Per tutte e tre era una prima volta,  io avevo già avuto rapporti con sole donne, ma era sempre una sola per volta.
Alice si avvicinò con il volto al mio e mi baciò con passione, la mia bocca e la mia faccia sapevano di lei e del suo piacere. Sara intanto continuava a leccarmela, provocandomi momenti di intenso piacere. Ogni tanto alzava il viso e mi guardava mentre godevo. Dopo aver baciato me Alice si spostò, percorrendo il mio corpo con un dito, fino a raggiungere l’amica, che se ne stava con il volto immerso in mezzo alle mie gambe aperte. Iniziarono ad alternarsi nelle leccate e anche a infilare le dita nella mia figa e il mio piacere crebbe ancora.

Poco dopo le ragazze si staccarono dalla mia vagina, si baciarono tra di loro e con me, per poi lanciarsi in un furioso 69, Sara sotto e Alice sopra. Io le raggiunsi e con un dito e con la lingua iniziai a giocare col sedere di Alice, che era in bella vista, data la sua posizione. Lentamente riuscii a inserirlo completamente dentro di lei. Poi le leccai ancora bene il buchetto per lubrificarlo e ci misi due dita. La vedevo che stava godendo, inarcava al schiena in preda al piacere, la stimolazione di Sara con la lingua sul suo clitoride e le mie dita nell’ano la portarono rapidamente all’apice del piacere. Tolsi le dita e le leccai per bene il buchetto per poi riprendere a stimolarla con le dita. Poco dopo venne urlando il suo piacere. Andai davanti al suo viso e glielo spinsi contro il mio pube, in modo che mi leccasse per bene la figa. Leccava con impeto, spinta dal piacere che aveva appena provato. Sara si sfilò da sotto di lei, venne vicino a me che ero ormai in preda al piacere e iniziò a giocare con i miei seni, palpandoli, strizzandoli e leccandoli. Poi, mentre anche in me ormai il piacere raggiungeva il suo massimo venne a baciarmi in bocca, completando l’opera. Il mio cervello si scollegò completamente e mi lasciai andare al piacere più totale, trascinata dalle leccate di Alice e dai baci di Sara in un vortice di piacere infinito.

Avevo perso completamente il controllo, ancora una volta.
Alice si alzò e si avvicinò con il volto stravolto dal piacere che aveva provato anche lei poco prima, ci scambiammo un bacio tutte e tre e poi, istintivamente le mie mani e quelle di Alice finirono sul corpo di Sara, iniziando ad accarezzarla. Era nostra… Rovesciò il capo all’indietro in preda alla passione, mentre io le stimolavo il clitoride e Alice le leccava i capezzoli. La mettemmo supina e io iniziai a leccarle e a stimolarle la vagina con una mano, mentre Alice continuava a giocare con i suoi seni. Mi insalivai due dita e gliele infilai nella vagina, andando a cercare il punto G. Quando la sentii gemere e rantolare dal piacere capii che lo avevo trovato. Poco dopo Sara lasciò partire un urlo e fu squassata da un orgasmo devastante, con la mia mano che continuava a stimolarle la vagina e Alice che la baciava in bocca e le palpava i seni con un trasporto che non avrei mai immaginato.

Rimanemmo per un po’ sul letto, esauste dal piacere, accarezzandoci e baciandoci a vicenda.

Fu Sara a parlare per prima:

“Beh, ragazze, siete proprio due maiale!” e scoppiò in una fragorosa risata.
“Noi? Tu invece sei una santarellina!” le fece eco Alice e scoppiammo tutte di nuovo a ridere.

CI baciammo ancora una volta, poi io dissi:

“Su, forza, non vorrete mica restare a letto tutto il giorno?”
“Io sarei tentata…” disse Alice ridendo.

Ci vestimmo e uscimmo nel sole parigino della tarda mattinata. Chissà cosa avremmo combinato ancora…

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