Marta e Luigi non hanno figli. O meglio Marta non ne ha.
Luigi, che è molto più grande di lei, ha due figli: Nicolò, che ha 25 anni e Laura, che ne ha 20, figli del primo matrimonio. Luigi era vedovo quando ha conosciuto Marta e i ragazzi sono andati a stare con loro, dopo il matrimonio.
Il rapporto tra lei e i ragazzi sono sempre stati buoni, forse anche per non eccessiva differenza di età, dato che Marta ha 37 anni, contro i 50 di suo marito.
A Marta non sono mai sfuggite le occhiate che ogni tanto le lancia Nicolò e anche i suoi amici, quando vengono a casa. Ce ne sono due in particolare, che si chiamano Francesco e Simone che sono lì spesso e a volte si vede che fanno fatica a toglierle gli occhi di dosso.
Oggi i ragazzi sono intenti a studiare attorno al tavolo del salone, dato che tutti e tre sono agli ultimi esami prima della laurea in ingegneria. Marta, che di mestiere fa l’avvocato, spesso lavora da casa e infatti oggi è chiusa nel suo studio. Luigi è via per lavoro per qualche giorno e lei, come sempre in questi casi, è piuttosto irrequieta. Laura è all’università e stasera resterà a dormire da un’amica.
Marta è al computer che sta scrivendo una memoria quando in un angolo della sua testa si accorge di un pensiero osceno.
No, non è possibile che stia pensando a QUELLO, no, no… Non ha mai avuto molti freni in tema di sesso, ma quello no. Ricaccia il pensiero scandaloso in un angolo e cerca di concentrarsi su quello che sta facendo, ma nonostante tutto il suo impegno quello torna fuori prepotente e lei non riesce a resistere. La mano scende delicatamente sul pube, si infila nei pantaloni della tuta e poi dentro le mutandine fino a toccare il clitoride. L’eccitazione sale e lei la sente più forte quando pensa a quei tre ragazzi al piano di sotto. Sì, perché quello è il pensiero che le ronza in testa da qualche ora.
Il dito entra nella fessura, ormai è tutta bagnata e gli basta tirare fuori ancora il pensiero sconcio per sentire l’eccitazione crescere finché il piacere non arriva, costringendola a mordersi le labbra per non fare rumore.
Resta lì per un attimo a gustarsi quel momento, nella speranza che l’orgasmo le faccia nascondere quel pensiero indecente ancora per un po’, ma non è così, tanto che anche il gesto di asciugarsi con un fazzolettino le provoca un brivido.
La sua mente è un frullatore di emozioni. Fosse per lei scenderebbe di sotto con indosso solo due cose sexy, ma il pensiero di cosa potrebbe accadere se i ragazzi non volessero fare quello che intende lei la trattiene, però, però…
Decide di fare una prova per vedere che succede: va in camera da letto e si cambia, toglie i pantaloni della tuta e la maglietta e al loro posto indossa un vestitino abbastanza corto, non prima di avere messo un completo intimo nero piuttosto provocante. Si guarda allo specchio: è perfetta, seducente ma non esagerata: in fondo è in casa sua e non c’è nulla di male ad indossare un vestitino, ormai sono arrivati i primi caldi…
Scende le scale e va in cucina, si versa un bicchiere d’acqua e va in salone, dove ci sono i ragazzi, come fosse una semplice visita di cortesia. Entra e si ferma sulla soglia.
Lei forse non se ne rende conto, ma lì appoggiata allo stipite, con quel vestito corto indosso e il bicchiere in mano è terribilmente sexy.
Quelli che se ne accorgono sono i tre seduti al tavolo, specie Francesco e Simone. Nicolò l’ha vista anche con meno cose indosso ma Marta coglie anche in lui un certo senso di inquietudine. Si sposta una sedia, si siede e accavalla le gambe lentamente, in modo che i ragazzi possano vederle bene e anche un po’ più su. Beve piano e nel frattempo chiede loro come vanno gli studi, come se quello fosse il vero motivo della sua visita.
Li osserva con calma, vede che sono decisamente alterati, anche Nicolò, anzi, lui sembra proprio quello più su di giri.
Poi si alza li saluta e torna in cucina, sempre con molta calma, lasciando che loro ammirino il suo sedere perfetto ancheggiante sotto il vestito, infine prende la scala per salire al piano di sopra, ma dopo pochi gradini si ferma, si siede e ascolta.
«Oh, Nic, ma la tua… come devo chiamarla, matrigna? È proprio una bella donna» dice Francesco.
«È la donna di mio padre, nient’altro» risponde Nicolò.
«Mi sembra di sentire un certo attrito» aggiunge Simone.
«Nessun attrito. Lei ci vuole bene e noi a lei, ma non è nient’altro che la donna di mio padre» taglia corto Nicolò.
«Non dire che non ci hai mai fatto un pensierino?» incalza Francesco.
«No! È la donna di mio padre!» risponde Nicolò.
«Dai non ce la racconti giusta!» insiste ancora Francesco.
«Beh… Mi sono segato diverse volte pensando a lei…» confessa Nicolò.
«Adesso sì che ci siamo» esulta Simone.
«Comunque secondo me prima ci stava provando» dice Francesco.
«Ma dai! Smettetela!» risponde seccato Nicolò
«Dai, ti sembra, viene qua vestita in quel modo si siede lì e si scoscia tutta… Per me provocava» insiste Francesco.
«Non ci credo!» risponde stizzito Nicolò.
«Capisco che tu la veda con occhi diversi da come la vediamo noi però secondo me provocava» ribadisce Simone.
Nicolò è interdetto. Prima non ci aveva pensato, forse davvero lui non riesce a vederla con altri occhi però…
«Voi dite?»
Marta ha ovviamente sentito tutta la conversazione, i ragazzi non si sono premurati di parlare a bassa voce e l’acustica della casa è tale che dalla sua posizione si sente benissimo cosa accade di sotto.
E decide di provarci.
Torna in camera da letto, toglie il vestitino, indossa un paio di calze autoreggenti a rete, prende qualche preservativo e scende.
Fa di nuovo il giro della cucina e si presenta sulla porta…
I ragazzi alzano la testa e restano senza parole. Sulla porta della cucina c’è il loro sogno erotico di quel giorno, abbigliata in un modo che non lascia dubbi, che li guarda e dice:
«Beh, facciamo una pausa?
[Continua…]