Mi chiamo Francesca, ho 40 anni e sono una donna che definirei nella norma. Capelli biondi ricci, corporatura abbastanza minuta, insomma la classica donna che non si nota in giro per strada, anche se credo di essere tutto sommato piacevole. Separata, un
Interno notte. Un appartamento. Piccolo, due locali, nel centro di una città. Nel soggiorno ci sono cinque ragazzi, hanno apparentemente tutti tra i venti e i venticinque anni. Si chiamano Riccardo, Stefano, Andrea, Silvio e Carlo. Uno di loro (Riccardo, alto, moro,
Siamo tutti e due sul letto di Lory. Io e lei (lui?) siamo sdraiati fianco a fianco. Lory indossa una guepiere nera dalle quale fuoriescono le sue tette, un paio di calze ugualmente nere con la balza di pizzo sostenute dal reggicalze. Io sono al suo fianco,
Io sono Giada e il rapporto fra me e il mio compagno Andrea è una cosa speciale e comprende a volte momenti di condivisione del letto con altre persone. Da sempre funziona così. Anche adesso dopo tanti anni. E’ ciò che ci
Un sabato di ottobre, ore 12:30 Ieri sera sono uscita dal lavoro e sono tornata a casa, volevo passare una serata tranquilla, ma ero agitata al pensiero della sera dopo, così per calmarmi sono stata costretta a masturbarmi un paio di volte
Luogo imprecisato sui colli piacentini. Settembre 2003 Andiamo via per un weekend, mi ha detto. Ha una casa sui colli piacentini. Ovviamente non ho avuto possibilità di replicare. Mi ha detto di fare la valigia, si parte al venerdì pomeriggio dopo il
Milano, luglio 2003 Sono tornata a casa, dopo l’incontro a casa di Giacomo (“Ci sono cascata di nuovo”), mi sono infilata di soppiatto in bagno senza svegliare le mie coinquiline. Come sempre esco da casa sua perfettamente in ordine e profumata, grazie alle attenzioni
Un venerdì di ottobre, ore 11:30 Questa mattina mi ha chiamata. Una telefonata breve come sempre. “Ciao sono Filippo. Ti andrebbe di fare qualcosa assieme domani sera? Qualcosa di speciale…” Una vampata improvvisa mi sale dallo stomaco e poi sale fino al
Milano, luglio 2003 Il primo incontro con Giacomo (ora so che è il suo vero nome) mi ha lasciata devastata nel corpo e nell’anima. Il mio corpo ha portato per giorni i segni dei suoi abusi. Non che la cosa non fosse
Milano, giugno 2003 Mi ha finalmente liberata da tutto, ma non sono libera. O meglio il mio corpo lo è, ma non la mia mente. Aspetto che il mio padrone (è giusto che lo chiami così, perché lo è in questo momento)